Il Regio Esercito tra fascismo e guerra di Liberazione (Parte I)


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Videoconferenza n. 33 / 1 dicembre 2023


Il Regio Esercito tra fascismo e guerra di Liberazione

ABSTRACT

L’obiettivo dell’intervento è l’analisi dell’istituzione militare italiana, tanto nel tempo di pace quanto nel tempo di guerra, nel tentativo di superare la dicotomia che finora ha separato questi due momenti che ne
hanno caratterizzato l’esistenza. Legando il lungo dipanarsi della politica militare del fascismo e la costruzione di una cultura di guerra fascista autonoma – se non contrapposta – alle altre culture di guerra italiane, cercheremo di delinearne i caratteri, sottolineandone continuità, discontinuità e autonomie.
Un attore politico come il fascismo costruì la sua vocazione totalitaria non solo sull’appropriazione del mito della Grande guerra, fondando una parte della propria legittimazione come nuova aristocrazia politica sull’esperienza del combattimento, ma costruì sulla mobilitazione totalitaria della società il modello di “nazione organizzata” per la guerra, di cui il fascismo sarebbe stato il miglior interprete.
La guerra e la preparazione della nazione ad essa avrebbero dovuto portare alla modernizzazione della
società e alla nazionalizzazione della popolazione, in un processo di pedagogia della guerra che culminò a partire dal 1935. Cercheremo di capire i luoghi comuni e le retoriche di legittimazione usate all’istituzione militare, dagli italiani in uniforme e dal regime, volte a costruire un’identità e a definire il ruolo assunto dai militari nella società italiana e fascista. Per farlo, analizzeremo sia fonti archivistiche che pubblicistica coeva, concentrandoci soprattutto su quella rivolta ai militari.

CURRICULUM VITAE

Nicolò Da Lio ha conseguito il dottorato di ricerca in scienze storiche presso l’Università degli studi del Piemonte orientale nel 2016 (XXVIII ciclo). Fra il 2012 e il 2013 ha svolto le mansioni di archivista per archivio corrente e di deposito presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia (oggi Università Iuav di Venezia). Fra il 2018 e il 2019 è stato assegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Padova su un progetto dal titolo Giustizia militare e mobilitazione civile attraverso le carte del Tribunale militare di Verona (1935-1945). A partire dal 2018, sempre presso l’Università degli studi di Padova, ha ricoperto il ruolo di cultore della materia con funzioni di didattica integrativa. È docente di storia e filosofia presso gli istituti superiori dall’anno 2016. Ricordiamo alcune fra le sue pubblicazioni:
La guerra non è né bella né comoda. Il Gruppo di combattimento “Cremona” nella guerra di Liberazione 1943-1946 (monografia, 2012);
La ricostruzione dell’Esercito italiano e il suo impegno nella guerra di Liberazione. Il Gruppo di combattimento “Cremona” e il ruolo dei volontari umbri (saggio in volume, 2018);
Educatore e contadino? Ufficiali e soldati nella stampa militare d’informazione dell’Italia fascista (saggio in «Passato e presente», 2021);
Per una «organica e disciplinata milizia del lavoro». Il Tribunale militare territoriale di Verona e il fronte interno 1940-1943 (saggio in «Italia contemporanea», 2023)

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CRONOLOGIA DELLA CONFERENZA



  • 00:49 – Introduzione e saluti da parte di Riccardo Bulgarelli, che annuncia il titolo della conferenza, e presentazione dell’ospite Nicolò Da Lio.
  • 07:59 – Inizio della conferenza: analisi del mutamento di funzione e di ruolo degli eserciti dalla Rivoluzione francese in poi.
  • 18:03 – Le teorie sulla funzione delle Forze armate nel paese dall’unità d’Italia alla Seconda guerra mondiale.
  • 24:11 – Esercito italiano e periodizzazione della sua storia in consonanza con quella del paese.
  • 27:30 – Analisi del “mito” dell’impoliticità nelle Forze armate.
  • 29:20 – L’Esercito italiano all’inizio del secolo tra nazionalismo, Grande guerra e fascismo.
  • 38:53 – L’Italia nella Grande guerra: interventismo e neutralità.
  • 42:40 – La “vittoria mutilata”, i fasci di combattimento, il reducismo e la marcia su Roma: la “neutralità benevola”.
  • 46:00 – Le Forze armate e le guerre fasciste: la storiografia in materia. (il periodo di guerra non è certo il più lungo che vive l’esercito, lo precede e segue un periodo di pace nel corso dei quali l’esercito parrebbe non avere ruoli o funzioni. La storiografia italiana per rispondere se l’esercito è fascista o è del fascismo ha guardato prevalentemente alla guerra.
  • 57:30 – Periodizzazione e interpretazione: la lettura della storiografia dall’episodio di Fiume (1919) alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
  • 2:15:52 – Termine della relazione.

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