La guerra di Pietro. Storie di storia (Parte II)


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Videoconferenza n. 36 / 15 marzo 2024


La guerra di Pietro. Storie di storia

ABSTRACT

Conrad Waddington, un importante biologo britannico, nel 1940 aveva spiegato la sua incredibile scoperta, l’epigenetica, attraverso la metafora del paesaggio epigenetico.
Tutti noi, lo sappiamo, siamo fatti di decine di migliaia di miliardi di cellule, tutte con lo steso DNA, ma ciascuna specializzata in funzioni diversissime: cellule dei neuroni, dei capelli o dell’intestino, cellule della pelle… cellule del cuore. Waddington, con i suoi esperimenti sui moscerini della frutta, le drosophilae, aveva visto che queste cellule sono sensibili all’ambiente esterno rispondendo alle sollecitazioni ambientali quale modo degli esseri viventi di adattarsi ai cambiamenti: la sequenza genetica non cambia perché ci vorrebbe troppo tempo, così cambia quella epigenetica. Ed infine – e soprattutto – aveva intuito che gli effetti del “differenziamento”, di quell’effetto che arriva dalle sollecitazioni esterne e cambia, e modifica la parte più nascosta ma anche più antica di noi, non ha effetti solo sul singolo individuo ma anche sulle generazioni a venire.
Quando nel 1944 i nazisti avevano bloccato l’arrivo di cibo in Olanda affamando per mesi centinaia di migliaia di persone, i figli delle donne allora incinte nacquero piccoli e con problemi cardiovascolari che perdurarono per il resto della loro vita. Il dato non stupisce affatto, ma è sconvolgente scoprire che anche i figli di questi figli, che mai avevano visto una carestia, erano nati già con problemi metabolici e avevano sviluppato problemi cardiovascolari durante la loro vita. A livello genetico nulla indicava una mutazione tale da giustificare quella sequenza di problemi metabolici e cardiovascolari, eppure una mutazione c’era stata ed era stata a livello epigenetico.
L’epigenetica ci parla di segni, di tracce indelebili, come fossero scritte nell’anima.
Dopo aver conosciuto Waddington ed i suoi studi sull’epigenetica mi sono chiesta se non sia questa la ragione del nostro cercare, del mio raccontare; se il nostro trovarci non abbia fondamento scientifico, se essere uniti dai segni di una tragedia immane che ha toccato tutti noi a prescindere da latitudini e altitudini, dalla condizione sociale, culturale, economica, non abbia una ragione insita nel nostro essere parte di un tutto.
La Campagna di Russia ha intrecciato le vite spezzate di migliaia di soldati mandati al macello, le vite di decine di migliaia di uomini con l’anima segnata per sempre, le vite di centinaia di migliaia di famiglie che hanno aspettato ogni giorno che il loro ragazzo, il papà, il nipote, tornasse a casa.
E queste vite si sono intrecciate come i fili tessuti dai bachi da seta, intrecciati per sempre.
Adesso lasciate che ve le racconti.

CURRICULUM VITAE

Docente di lettere, sono da sempre appassionata di storia e di storie.

Nell’ottobre 2020 ho iniziato una proficua collaborazione con i mensili «Dialogo» e «Lumie di Sicilia», all’interno dei quali curo la rubrica La Guerra di Pietro.

Nel luglio 2021 ho creato il canale Youtube La Guerra di Pietro. Storie di Storia e, poco dopo, il sito omonimo www.laguerradipietro.com.

Dal 2022 sono membro di Fronte del Don e segretaria della Società modicana di studi patri, con cui ho pubblicato “Caduti e dispersi modicani nella campagna di Russia (C.S.I.R.- Arm.I.R. 1941-1943”).

Nel marzo 2024 è stata data alle stampe la mia prima monografia: “I modicani nei lager nazisti. Dizionario biografico dei modicani prigionieri del Terzo Reich”.

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CRONOLOGIA DELLA CONFERENZA





00:48
Introduzione e saluti da parte di Riccardo Bulgarelli.
01:24 Presentazione della conferenza da parte di Paola Galardi.
06:00 Dedica a Mario Gallo ed Edoardo Lombardi.
06:44 Waddington e l’epigenetica.
09:35 Deruvo del Bianco.
17:09 Vittorino Chioffi.
27:07 Domenico Mimì Colajanni.
35:59 Antonio Giorgini.
42:53 Damiano Tosolin.
51:34 Gaetana Giaquinta.
1:01:45 Alfiero Innocenti.
1:33:44 Silenzio.
1:18:10 fine conferenza. Riccardo Bulgarelli ringrazia l’autrice e apre al dibattito.
1:23:15 Raffaello Pannacci gestisce gli interventi e passa la parola al primo.
1:23:47 I intervento.
1:43:47 II intervento.
1:52:10 III intervento.
2:00:07 IV intervento.
2:09:15 V intervento.
2:13:00 VI intervento.
2:27:20 VII ed ultimo intervento.


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