Il Regio esercito come forza d’occupazione in Urss


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Cronologia minutaggio

Videoconferenza n. 16 / 8 aprile 2022

ABSTRACT

Se da una parte sappiamo ormai abbastanza della campagna militare italiana in Urss, vale a dire della guerra guerreggiata, gli storici hanno dedicato molta meno attenzione all’occupazione italiana vera e propria. Questo fa sì che ancora oggi siano poco noti gli aspetti pratici della vita delle unità italiane in Ucraina e in Russia, il radicamento del Csir e dell’Armir sul territorio, il rapporto delle unità con le regioni e con le popolazioni sog-gette, le prescrizioni dei comandi nei loro confronti, il grado di autonomia del Regio esercito in tali campi d’azione. Pur in una situazione di soggezione formale alle direttive tedesche, gli italiani si ritagliarono uno spazio proprio e gestirono in modo parzialmente autonomo i rapporti col territorio e con la popolazione, esercitando politiche di controllo e di sfruttamento talvolta parallele e talaltra eccentriche rispetto a quelle tedesche. Per le truppe italiane occupare stabilmente quelle regioni significò anche tentare di rior-ganizzarle su basi di governo alternative a quelle sovietiche. Nel breve periodo trascorso al fronte gli italiani intervennero sul territorio anche in senso sociale e antropologico, so-stituendosi alle preesistenti strutture amministrative, rimpiazzando gli enti sovietici col-lassati e modificando il volto di una parte delle aree occupate anche da un punto di vista umano e urbanistico. Gli occupanti tentarono pure di inquadrare la popolazione in senso sociale e politico. Le truppe del Csir e soprattutto quelle dell’Armir, in specie nelle retro-vie, misero mano a una serie di attività e di servizi pubblici che toccavano da vicino la quotidianità dei civili sotto occupazione, dall’assistenza sanitaria e alimentare in favore della popolazione al lavoro al servizio dell’occupante, dai sistemi fiscale e giuridico all’istruzione e alla religione. Le moltissime memorie di guerra prodotte dai reduci di Russia nei decenni seguenti la spedizione non aiutano molto a colmare il vuoto storiografico di cui abbiamo detto all’inizio. Gli ex soldati del Regio esercito hanno parlato solo incidentalmente di aspetti simili della presenza italiana in terra straniera. Inoltre coloro che scrissero le memorie avevano per lo più fatto l’esperienza della prima linea e vissuto in un ambiente in genere rurale e tendenzialmente spopolato, che da un punto di vista fisico e antropologico era molto diverso dalla rete di città e di cittadine dove si trovavano le retrovie, nelle quali il peso e l’impronta dell’occupazione furono indubbiamente più marcati. Le carte militari provenienti dai principali archivi italiani forniscono un’idea esatta del funzionamento dell’occupazione in sé e restituiscono un quadro molto più ampio di quello trasmesso dai combattenti schierati sul Don.

CURRICULUM VITAE

Raffaello Pannacci è dottore di ricerca in scienze storiche, assistente ricercatore e cultore di storia contemporanea presso il Dipartimento di Lettere dell’Università degli studi di Perugia. È membro della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco) e della Deputazione di storia patria per l’Umbria (Dspu).

Si interessa principalmente di storia politico-militare, di occupazioni italiane all’estero durante la Seconda
guerra mondiale e di storia (anche locale) del fascismo e del neofascismo. Si elencano qui unicamente le sue pubblicazioni concernenti la campagna di Russia:

(2012) L’uomo e il soldato sovietico nell’immaginario collettivo italiano (articolo nella «Rassegna della
Anrp»);

(2019) Sex, Military Brothels and Gender Violence during the Italian Campaign in the Ussr 1941-3 (saggio
sul «Journal of Contemporary History»);

(2020) Il nemico «rosso». I soldati sovietici nell’immaginario italiano e nella pratica della guerra combattuta. Campagna di Russia 1941-1943 (saggio su «Mondo contemporaneo);

(2022) Nemici, reclusi, forza lavoro. I prigionieri sovietici in mano italiana durante la campagna di Russia
(saggio su «Studi storici»);

(2022) Pane e ferro per la Patria. Lo sfruttamento dei territori sovietici sotto l’occupa-zione italiana 1941-
1943 (saggio su «Italia contemporanea»);

(2023) «Il nostro aiuto alla nostra Patria nella sua crociata contro la Russia bolscevi-ca». Umbri e Umbria
di fronte alla guerra contro l’Urss 1941-43 (capitolo in volume collettaneo).

(2023) The Italian Army faced with the antipartisan warfare and the «Jewish ques-tion» on the eastern
front, 1941-3 (capitolo in volume collettaneo).

(2023) L’occupazione italiana in Urss. La presenza fascista fra Russia e Ucraina 1941-43 (monografia).

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CRONOLOGIA DELLA CONFERENZA

  • 00:10 – presentazione della videoconferenza e del relatore da parte di Riccardo Bulgarelli. Parte I della video-conferenza.
  • 04:20 Premessa, sommario e focus sulla presa di possesso delle aree conquistate.
  • 08:56 Il controllo della popolazione sotto occupazione.
  • 17:05 Gli sgomberi dei civili.
  • 29:54 Il collaborazionismo.
  • 41:55 L’approvvigionamento legale dell’occupante.
  • 56:17 L’approvvigionamento illegale dell’occupante. Parte II della video-conferenza.
  • 01:06:07 Introduzione al tema delle politiche sociali e di occupazione italiane in Urss.
    • 01:07:41 cibo e cure mediche per la popolazione;
    • 01:15:26 il sistema fiscale dell’occupante;
    • 01:19:03 i lavoratori civili;
    • 01:27:55 – il sistema giuridico dell’occupante
    • 01:34:50 – l’istruzione e le scuole;
    • 01:40:08 – cappellani e questione religiosa;
    • 01:47:44 – alcuni dei luoghi dell’occupazione italiana (Stalino, Rykovo, Vorošilovgrad).
  • 01:52:54 Fine dell’esposizione da parte del relatore e passaggio della parola a Duilio Cosatto. Parte III della video-conferenza
  • 01:53:04 Inizio del giro di domande da parte del pubblico gestito da Duilio Cosatto.
  • 01:53:43 Primo quesito.
  • 02:00:03 Secondo quesito.
  • 02:04:55 Terzo quesito.
  • 02:11:33 Quarto quesito.
  • 02:14:29 Quinto quesito.
  • 02:19:16 Sesto intervento da parte del pubblico.
  • 02:22:23 Termine del dibattito, passaggio della parola a Riccardo Bulgarelli e annuncio della VideoConferenza del professor Filippo Focardi per il giorno venerdì 22 aprile 2022.
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