Esperienza e memoria della Seconda guerra mondiale. Il paradigma del “bravo italiano” e del “cattivo tedesco”


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Videoconferenza n. 17 / 22 aprile 2022

ABSTRACT

Già all’indomani dell’armistizio del settembre 1943, prima la classe dirigente dell’Italia monarchica, stretta intorno al Re e a Badoglio, poi anche l’Italia antifascista dei partiti del Comitato di liberazione nazionale elaborarono una narrazione della guerra che concentrava l’attenzione sulla lotta intrapresa a fianco degli Alleati contro il “comune nemico” tedesco e il fascismo di Salò. Contemporaneamente si tese a dipingere la guerra dell’Asse combattuta dal 1940 al 1943 a fianco della Germania nazista come una guerra non voluta e non sentita dal popolo italiano, come un’avventura tragica e sconsiderata imposta da Mussolini. Fu fatto inoltre ogni sforzo per separare e contrapporre il comportamento dei militari italiani a quello dei “camerati” tedeschi: i primi, considerati intimamente contrari alla guerra, furono elogiati per la loro condotta umanitaria esemplificata dalla solidarietà verso le popolazioni occupate e dal salvataggio degli ebrei, i secondi furono raffigurati invece come combattenti intrisi di fanatismo ideologico nazista e adusi a compiere ogni nefandezza. Alla base di questa raffigurazione oppositiva vi era un nucleo di verità. E tuttavia la contrapposizione fra bravo italiano e cattivo tedesco servì a nascondere le responsabilità e i crimini, pur meno gravi, dell’Italia fascista. La memoria della campagna di Russia, incentrata sulle sofferenze patite dai soldati italiani e sui torti subiti da parte dell’alleato tedesco, costituì uno dei pilastri della memoria italiana della seconda guerra mondiale.

CURRICULUM VITAE

Filippo Focardi è professore ordinario di storia contemporanea presso il Dipartimento di scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell’Università di Padova.
E’ membro di Comitato scientifico dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia di Milano e membro del Comitato di redazione della rivista “Italia contemporanea”.
I suoi principali temi di ricerca riguardano la memoria della seconda guerra mondiale, del fascismo e della Resistenza in Italia, le politiche della memoria in Europa dopo il 1989, la punizione dei criminali di guerra tedeschi e italiani, i rapporti politici e culturali tra Germania e Italia dall’800 ad oggi, con particolare attenzione alla dimensione della percezione reciproca.
Ricordiamo le sue principali pubblicazioni:

  • La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 ad oggi (2005)
  • Il fascismo e la guerra dell’Asse. Una mancata resa dei conti. (2012)
  • Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale (2013)
  • Nel cantiere della memoria. Fascismo, Resistenza, Shoah, Foibe (2020).

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CRONOLOGIA DELLA CONFERENZA

0:00 – introduzione al gruppo Fronte del Don, alla videoconferenza e al relatore ospite da parte di Raffaello Pannacci.
05:24 – introduzione alla relazione da parte di Filippo Focardi.
07:40 – l’elaborazione post-bellica della memoria nei paesi europei vittime delle guerre d’aggressione nazifasciste.
11:13 – la versione italiana dell’elaborazione della memoria in merito all’esperienza della seconda guerra mondiale e alla Resistenza.
32:40 – la raffigurazione dei combattenti italiani nella seconda guerra mondiale.
42:53 – il mito dell’umanità italiana.
46:07 – la questione dei crimini di guerra italiani.
58:40 – la mancata resa dei conti dell’Italia con la guerra fascista.
01:01:34 – fine della relazione, ringraziamenti da parte di Raffaello Pannacci e passaggio della parola a Duilio Cosatto per il giro di domande finali.
01:02:27 – primo quesito da parte del pubblico.
01:13:48 – secondo quesito da parte del pubblico.
01:31:30 – terzo quesito da parte del pubblico.
01:37:51 – quarto quesito da parte del pubblico.
01:51:41 – quinto quesito da parte del pubblico.
01:57:56 sesto ed ultimo quesito con chiusura dell’incontro.

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