Una volta in possesso dei documenti inizia la costruzione del mosaico che tende a ricostruire il possibile delle vicende del nostro Caro.
Per forza di cose si dovrebbe tendere a conoscere le vicende del più piccolo nucleo di soldati a cui apparteneva. E se nulla troviamo di questo, allargarci a quello imediatamente superiore e poi via via … risalendo la catena della struttura militare, anche se – mano a mano che allarghiamo il nostro campione di ricerca – diminuiscono le probabilità che le vicende del campione possano dettagliare quelle di chi cerchiamo.
E’ in questo percorso che ci imbattiamo in termini come “compagnia”, “battaglione”, “divisione” … di cui non sempre conosciamo il significato gerarchico e la dimensione in numero di uomini.
Come per tutte le categorie sociali, anche l’Esercito ha il suo linguaggio e indica la sua struttura con termini precisi; tutti gli Eserciti usano la stessa terminologia e quindi conoscere l’entità e la gerarchia dei vari anelli della struttura militare ci può essere utile.
Emanuele Ciaraglia ha curato una scheda che descrive quali erano entità e struttura dei reparti del Regio Esercito allo scoppio della guerra. A sua integrazione, Andrea Riva ne ha aggiunto altra che dettaglia la più piccola entità organizzativa delle fanterie: la squadra.