Comando d’Armata

I documenti che seguono sono legati al Comando dell’ArmIR il cui Generale comandante fu Italo Gariboldi[1].:

  1. in data 26 gennaio 1947, quindi a 4-5 anni di distanza dagli avvenimenti, il generale Gariboldi trasmetteva all’Ufficio Storico dello S.M. Esercito la presente relazione. Nella lettera di accompagnamento dichiarava averla scritta con “quanto ho potuto ricordare“, e che riguardava la offensiva d’estate e la prima battaglia del Don. Sono 14 paragrafi in cui, oltre ai temi indicati, il Generale si racconta sull’atteggiamento verso i Comandi tedeschi, si interroga sulle deficienze da parte alleata e da parte nostra (par.12°). Da leggere specie la seconda e non una sola volta.
  2. in data 4 gennaio 1943 il generale Gariboldi trasmetteva, allo S.M. in Roma, questo interessante telegramma. Alla data non era ancora in salvo il blocco nord e doveva ancora avere inizio il dramma degli alpini. Si intuisce che l’unico cruccio, ma forse il telegramma è in risposta a questo specifico quesito, è quello di voler rimettere in piedi qualche reparto. Molto interessante il quadro che rappresenta.
  3. questa relazione è invece di un ten. col. dello SM (B.Paoli[2]), quindi un osservatore esterno, che rende conto di un suo viaggio informativo al fronte effettuato dal 3 al 15 febbraio 1943. Anche qui diversi e interessantissimi paragrafi. L’ufficiale descrive la situazione che ha trovato, le  cause dell’arretramento (par. 4°, curioso il punto f), il morale delle truppe (par. 5°), il riordinamento delle tuppe rimaste (par. 7°), l’eventuale ricostituzione del II C.d’A. (par. 8°) e altro ancora.

[1] Il generale comandante l’Armata italiana in Russia (ARm.I.R.) o 8° Armata fu Italo Gariboldi (Lodi 1879 – Roma 1970).  Designato a tale compito il  2 aprile 1942, mentre prendeva definizione la forma organica dell’8° Armata, ne assunse formalmente il comando il 1° maggio 1942.  Concretamente, invece, lo assunse l’8 luglio nell’imminenza della offensiva estiva tedesca (così scrive lo stesso Gariboldi nella relazione). Imprigionato dai tedeschi dopo l’8 settembre fu processato dalla Repubblica sociale ma non so con quale imputazione.

[2] L’Ufficiale era, probabilmente, il referente dell’ufficio dello SM dedicato al fronte orientale. Nel documento di cui al punto 2, viene infatti indicato come Capo Sezione Russia.

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